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7° Rapporto sulla Povertà Sanitaria un focus sui bambini

La Fondazione Banco Farmaceutico ha presentato mercoledì 4 dicembre il 7° Rapporto sulla povertà sanitaria in Italia e nell’anno del trentennale della CRC ha evidenziato le maggiori difficoltà di accesso alle cure da parte delle famiglie con figli.

L’articolo 24 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce il diritto dei minori di godere del miglior stato di salute possibile; eppure i dati raccolti da Fondazione Banco Farmaceutico segnalano una crescente difficoltà nell’accesso alle cure per i minori e per le loro famiglie.

Il quadro generale dell’analisi fotografa un aumento della povertà sanitaria, nel 2019 quasi mezzo milione di persone (473.000 per la precisione) non ha potuto acquistare i farmaci di cui aveva bisogno per ragioni economiche e una famiglia su cinque ha dovuto limitare il numero di visite e accertamenti. Sebbene le difficoltà non riguardino solo le persone indigenti, sono queste ultlime che non possono permettersi il costo della prevenzione e che quindi sostengono maggiori spese per l’acquisto di farmaci (le famiglie non povere spendono per i farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale il 42% del proprio budget sanitario, mentre quelle povere il 62,5%). 

Concentrando l’attenzione sulla situazione dei bambini e ragazzi i dati rivelano che sono proprio le famiglie con figli ad avere più difficoltà a sostenere le spese per la salute. Il 18,4% delle famiglie con minori ha dovuto rinunciare almeno una volta a visite o accertamenti, rispetto al 15,5% delle famiglie in cui invece non sono presenti minorenni. Tra i minori che vivono in famiglie disagiate la quota di quanti hanno rinunciato a prestazioni sanitarie necessarie sale al 2,4%, mentre non raggiunge l’1% tra chi dichiara risorse economiche ottime o adeguate.

Gianluca Budano alla presentazione del 7° rapporto sulla povertà sanitariaInammissibile che in un Paese civile ci siano migliaia di cittadini che rinunciano alle cure e che tra questi ci siano tantissimi bambini – così Gianluca Budano, Consigliere di Presidenza Nazionale ACLI e Portavoce Nazionale di Investing in Children Italia, ospite ieri a Milano alla presentazione del Rapporto, che ha proposto  “che le aziende possano potenziare per i propri lavoratori strumenti di welfare aziendale per la prevenzione delle malattie e lo Stato possa prevedere per i bambini in povertà servizi e forniture demonetizzate, in modo che le cure a un bambino non manchino mai, nemmeno se un genitore non riesce a gestire bene il denaro della propria famiglia, poco o molto che sia”

Tutti i dati e le analisi sono raccolte nel Rapporto Donare per curare. Povertà sanitaria e donazione farmaci che è consultabile sul sito di Fondazione Banco Farmaceutico.